Vi portiamo in giro a scoprire gli angoli della città della musica.

Con Laerte Ungaro!

  • Van Halen – Hot For Teacher – 2015 Remastered Version
  • Joe Satriani – Satch Boogie
  • Steve Vai – Tender Surrender
  • Yngwie Malmsteen – Far Beyond The Sun
  • John 5 – Heretic’s Fork
  • Alter Bridge – Blackbird
  • Tremonti – Providence
  • Butcher Babies – Monsters Ball
  • Destrage – My Green Neighbour
  • Pantera – 5 Minutes Alone – Remastered
  • Queen – A Kind Of Magic – Remastered 2011
  • Santana;Chris Cornell – Whole Lotta Love
  • Love Frame – Escape

Taxi Driver – Virtuoso Night e Non Solo!

0 – Jimi Hendrix – Due parole su colui che è stato il più influente chitarrista della storia.

Tre dischi tra il 1967 e il 1970 che hanno fatto scuola (quello postumo non è preso in considerazione perchè dubito che fosse pensato per essere un disco).

1 – Eddie Van Halen – Hot For The Teacher

Dopo Hendrix viene lui. La tecnica sviluppata da Eddie è stata fondamentale per tutti i chitarristi virtuosi moderni: il tapping! Varie storie su come ha iniziato insieme al fratello Alex. Famosa quella degli MM’s. Americo/Olandese

2 – Joe Satriani – Satch Boogie

Il Maestro dei maestri: ha insegnato a Steve vai e Kirk Hammett dei Metallica. Se Hendrix fosse stato vivo si sarebbe chiamato Joe Satriani. Fondatore del G3! Contenzioso famoso con i Coldplay con un suo pezzo del 2004 If I Could Fly, copiata dalla band inglese e diventata poi Viva la Vida del 2008. Italo/Americano/Armeno

3 – Steve Vai – Tender Surrender

Allievo di Satriani ma ancora di più di un certo Frank Zappa. Sviluppa una tecnica tutta sua, non propriamente Rock, ma più sperimentale. Se Bad è il disco cantato più venduto della storia, il Suo Passion e Warefare del 1990 è il disco strumentale più venduto al mondo. Italo/Americano

4 – John Petrucci  – Lost Without You

Il Chitarrista dei Dream Theater! Aver passato una vita per saper suonare come quest’uomo non sarebbe stata una vita sprecata! Il suono più bello mai sentito dal vivo, una tecnica mostruosa, alcuni lo reputano freddo (Stronzate! E adesso ve ne do la prova) non tutti sanno però che il buon John nel lontano 2005/2006 ha pubblicato un disco solista che non è presente su spotify: Suspended Animation! Italo/Americano

5 – Yngwie Malmsteen – Far Beoynd The Sun

L’uomo virtuoso per eccellenza! Riprende lo stile neoclassico e lo trasporta a velocità impressionanti, con un pulizia pazzesca visto anche il fatto che non essendo un fuscello le mani volano sulla tastiera. Si dice che la sua velocità sia da attribuire ad un incidente avuto con una delle sue Ferrari, in cui rimase ferito ad una mano, da allora la sua velocità pare essere aumentata. (un suo fan è Michael Romeo dei Symphony X) Svedese

6 – John 5 – Heretic’s Fork

Un altro virtuoso sullo stile di Malmsteen ma con diverse inclinazioni è il Chitarrista storico di Marilyn Manson e Rob Zombie. Molto sottovalutato. Scoperto grazie a mio fratello grande fan di Manson. Durante un concerto ha fatto un solo e da li mi sono interessato ai suoi lavori solisti! Una precisione assurda. Americano

7 – Myles Kennedy – Blackbird

Il Cantante degli Alter Bridge e di Slash. Grandissimo chitarrista Blues, gran cuore. Sembra incredibile ma l’assolo più bello della storia votato da Rolling Stone è suo!

Americano

8 – Mark Tremonti – Providence

Il Chitarrista degli Alter Bridge. Non tutti sanno che da poco ha messo su un progetto solista in cui oltre a suonare la chitarra, Canta…e pure bene! La canzone scelta è per la ritmica dello special, non per il solo, ma per la composizione. Italo/Americano

9 –  Henry Flury – Monsters Ball

Il Chitarrista dei Butcher Babies. Per molti sono sconosciuti, ma sicuramente avrete visto due ex conigliette di playboy, Heidi Sheperd e Carla Harvey, fare le rockettare su qualche parte in giro per gli States o anche in qualche festival europeo (Due gnocche mostruose, ovvio) ma questo chitarrista a tecnica sta messo altrettanto bene. Ritmica da paura. Americano.

10 – Destrage – My Green Neighbour

Italianissimi. Tecnicissimi. Pazzi fino al midollo. Tre dischi. Ora sono in giro per l’Europa di supporto ai Periphery. Ralph e Teo Fanno i numeri alle chitarre ma su tutti c’è il batterista: Federico Paulovich.

11 – Pantera – 5 Minutes Alone

La mia adolescenza. Un pezzo di cuore ormai scomparso: Dimebag Darrell. Ho sempre sperato in una reunion ma purtroppo non potrà più avvenire. Avevo un poster meraviglioso in camera proprio sulla testa del letto. Qui c’è tutto quello che si può chiedere da una band metal. Tutto. Americani

12 – Brian May – A Kind Of Magic

Il Chitarrista dei Queen. La prima band che ho amato. Colpa di mio padre che a 8 anni mi fece ascoltare Innuendo. La cosa che si può imparare da un chitarrista come May è come mettersi al servizio della canzone. Non è un virtuoso, ma lo riconosci tra 1000. Inglese.

13 – Carlos Santana – Whola Lotta Love

Il più riconoscibile tra i chitarristi. Se May è stato colpa di mio padre, Santana è invece di mia madre che voleva che suonassi sempre Samba pa ti. Qui ho scelto una cover proprio per farvi capire che nonostante sia un pezzo dei Led Zeppelin, Santana è sempre lui.

Omaggio anche al recentemente scomparso Chris Cornell. Messicano.