Perché gli anni 90 non furono soltanto il movimento grunge, ma la scena di Seattle influenzò in modo irreversibile tutto quanto il panorama del rock di lì a venire.

In questa puntata di MDB Summah Radio cercheremo di raccontarvi il rock alternativo, il metal sporco, le sonorità crude degli anni ’90, in un excursus globale che parte dagli Stati Uniti e arriva fino al quasi underground della nostra Penisola.

Per chi come me è nato a metà degli anni 70, ma anche per i giovani dei primi anni ’80, gli anni ’90 sono stati un decennio controverso, quelli del Secondo Ventennio, quelli della Milano che era ancora da bere anche se faceva finta di nulla, quelli dell’apparenza anche quando si faceva finta di fregarsene. Gli anni dell’ecstasy, delle monetine lanciate a Craxi, del Biscione e della grande fiction.

Ma come sempre, nonostante tutto, se possiamo raccontare la Storia sui libri di scuola, lo spirito del tempo lo respiriamo attraverso le canzoni, ed è proprio quello che faremo in questa altrettanto controversa puntata, un episodio di MDB Summah Radio dedicato alle 50 sfumature del rock di quegli anni, che, nonostante tutto, proprio come il decennio precedente, ancora non ci hanno lasciato.

MDB Summah Radio episodio “(Alt) Rock of the 90s”, giovedì 6 aprile 2017 alle 21:00.

Sempre e soltanto su Runtime Radio, la web radio non solo geek, la web radio di tutti.

Trovaci e ascolta gli episodi precedenti e le note bibliografiche su mdbsr.runtimeradio.it

  • Red Hot Chili Peppers – Give It Away
  • Rage Against The Machine – Killing In The Name – Remastered
  • The Offspring – The Kids Aren’t Alright
  • Crash Test Dummies – Mmm Mmm Mmm Mmm
  • Foo Fighters – Learn to Fly
  • Babylon Zoo – Spaceman
  • Pantera – Floods
  • Movida – Anni luce
  • Timoria – 2020
  • Negrita – Io Sono
  • Afterhours – Ballata Per La Mia Piccola Iena
  • C.S.I. – A Tratti
  • Prozac+ – Acida
  • Björk – Army Of Me
  • Korn – Twist
  • Korn – Chi
  • Metallica – Until It Sleeps
  • System Of A Down – Toxicity

Rage Against The Machine “Killing In The Name”

“Killing in The Name” is a song by American rap metal band Rage Against the Machine, featured on their self-titled debut album, and was released as the lead single from the album in November 1992.

In 1993, the song peaked at number 25 in the United Kingdom, but in 2009 became the Christmas number one.

Written about revolution against institutional racism and police brutality, “Killing in The Name” is widely recognized as the band’s signature song, and has been noted for its distinctive guitar riffs and heavy use of profanity.

“Killing in the Name” has been described as “a howling, expletive-driven tirade against the ills of American society.

” The uncensored version contains the word “fuck” seventeen times.

The song builds in intensity, with Zack de la Rocha chanting the line “Fuck you, I won’t do what you tell me”, murmuring the line the first four times, building in a crescendo the next four times and screaming angrily the line the final eight times culminating with De La Rocha screaming “Motherfucker!” The song’s lyrics reference the allegation that some members of US police forces are members of the Ku Klux Klan, whose symbol is the burning cross.

The BBC News website refers to it as railing against “the military–industrial complex, justifying killing for the benefit of, as the song puts it, the chosen whites.

” The song reflects the racial tensions that exist in United States; it was released six months after the Los Angeles Riots, which were triggered by the acquittal of four white police officers who beat black motorist Rodney King.

Tom Morello created the heavier guitar riffs while teaching a student drop D tuning.

He stopped the lesson and recorded the riff.

The next day the band met in a studio and according to Morello the song “Killing in the Name” was created in a collaborative effort, combining his riff with “Timmy C.’s magmalike bass, Brad Wilk’s funky, brutal drumming and Zack’s conviction”.

Like all Rage Against the Machine songs tuned to Drop D, it was recorded on a Fender Telecaster.

Red Hot Chili Peppers “Give It Away”

ive It Away è una canzone dei Red Hot Chili Peppers.

Si tratta del primo singolo estratto dal loro quinto album in studio, Blood Sugar Sex Magik (1991).

Give It Away dura circa 5 minuti, ed è dedicata all’altruismo.

Dopo la sua uscita, i Red Hot divennero una delle realtà più importanti del mainstream musicale mondiale.

È una delle loro canzoni più famose, e per molti è anche quella che meglio identifica il loro stile musicale della fase matura.

Nel 1993 fu premiata con un Grammy come Best Hard Rock Performance.

La struttura della canzone, richiama in parte quella dei loro dischi degli anni ottanta, e fu registrata durante un’improvvisata sessione ritmica.

Flea, bassista del gruppo, stava provando quello oggi ritenuto uno dei suoi attacchi migliori.

Il loro batterista Chad Smith, lo seguì nell’attacco.

Il cantante Anthony Kiedis fu talmente entusiasmato da quel giro di basso, che sulle sue basi vi improvvisò le rime del brano.

La canzone è stata interpretata in molti modi differenti.

Il verso “What I’ve got you’ve got to get it put it in you” (quello che ti ho indotto a prendere, mettilo dentro di te) è considerato un riferimento all’assunzione di droga, mentre spezzoni come “Come and drink it up from my fertility” (vieni qui e abbeverati alla mia fertilità), per alcuni appaiono metafore sessuali.

Un’interpretazione più letterale e più ragionevole, è che il brano sia dedicato alla donazione di sangue, suggerendo che non è solo un atto amorevole ed altruista, ma può anche essere addirittura a sfondo erotico.

Questa teoria sembra essere confermata da alcune parti del testo, tra cui: “What I’ve got you’ve got to give it to your daughter/ You do a little dance and then you drink a little water”, “What I’ve got you’ve got to get it put it in you/Reeling with the feeling don’t stop continue”, “Young blood is the lovin’ upriser/ How come everybody wanna keep it like the kaiser” (Quello che ti ho indotto a dare a tua figlia/Fai un balletto e poi bevi un po’ d’acqua, Quello che ti ho indotto a prendere, mettilo dentro di te/i tuoi sentimenti non cessano mai, Il sangue giovane è uno scalatore innamorato/venite tutti a sostenerlo come un imperatore).

La stessa tematica sembra, per chi sostiene questa teoria, emergere in Blood Sugar Sex Magik.

Il verso “There’s a River born to be a giver/keep you warm won’t let you shiver/his heart is never gonna wither/come on everybody time to deliver” (vi è un River nato per donare/tieniti caldo se non vuoi tremare/il suo cuore non smetterà mai di battere/ora, tutti insieme, è tempo di donare) si riferisce all’attore River Phoenix, amico di molti dei Red Hot; Flea fu insieme a River, il giorno in cui morì.

Le parti “Greedy little people in a sea of distress, keep your more to receive your less, unimpressed by material excess” (poca gente avara in un mare di angoscia, tieni di più per ricevere di meno, allibito dagli eccessi materiali) riguardano il punto di vista di Anthony Kiedis su materialismo e consumismo.

La seconda di queste è un riferimento a Bob Marley e al suo brano “Misty Morning”, da cui Kiedis estrasse il verso in questione.

Marley è menzionato anche in seguito, dallo spezzone “Bob Marley, poet and a prophet.

La frase del ritornello (letteralmente regalalo) rimanda al rapporto tra Kiedis e Nina Hagen, che secondo il cantante avrebbe deliberatamente regalato tutto quello che aveva.

Il chitarrista John Frusciante sostiene di essersi ispirato, per il riff finale della canzone (ancora oggi, a volte, suonato dal vivo), a “Sweet Leaf” dei Black Sabbath.

Dato che la canzone è ritenuta un inno alla marijuana, da ciò si evince perché molti interpretino “Give It Away” come un brano dedicato all’assunzione di stupefacenti.

The Offspring “The Kids Aren t Alright”

The Kids Aren’t Alright è un singolo della band punk Offspring.

È stato pubblicato sul loro quinto album, Americana (1999).

Il titolo è un’allusione al singolo The Kids Are Alright degli Who.

La canzone è presente nella colonna sonora del film The Faculty.

Ha raggiunto la posizione numero 6 nella classifica Billboard Modern Rock Tracks.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La canzone, scritta da Dexter Holland, fa riferimento ad una sua visita al quartiere in cui abitava presso Garden Grove (contea di Orange, California).

Ha visto alcuni suoi amici d’infanzia che sono rimasti colpiti da eventi spiacevoli come l’incontro con la droga o come siano rimasti vittime di esaurimenti nervosi e spiega in dettaglio come questo gruppo di amici d’infanzia si sia rovinato.

I quattro ragazzi – Jamie, Mark, Jay e Brandon – avevano tutti ottime potenzialità per vivere delle vite straordinarie ma ognuno di loro getta via la propria vita in un modo diverso.

Jamie rimane incinta e deve abbandonare la scuola superiore per crescere il bambino, Mark rimane per tutta la vita a casa dei suoi genitori suonando la chitarra e fumando marijuana, Jay si suicida e Brandon muore per overdose.

Il videoclip mostra una stanza abbandonata con al centro delle persone che fanno attività stereotipate.

Contrariamente a quanto si pensa, le inquadrature sono state fatte con normali tecniche rotoscopiche, non al computer.

Crash Test Dummies “Mmm Mmm Mmm Mmm”

I Crash Test Dummies, anche noti come Dummies, sono un gruppo musicale canadese folk-rock originario di Winnipeg, formatosi nel 1988 e popolare negli anni novanta.

Dal 2001 i membri della band sono solo due, Brad Roberts e Ellen Reid; comunque tutti gli altri ex membri della band, tranne Ben Darvill, si riunirono per un concerto nell’ottobre 2010.

Mmm Mmm Mmm Mmm è un singolo dei Crash Test Dummies estratto dall’album God Shuffled His Feet nel 1993.

Ogni strofa del brano descrive l’isolamento e la sofferenza di un bambino, ognuno dei quali ha una quasi traumatica esperienza: un ragazzo i cui capelli diventano prematuramente bianchi a causa di uno shock, una ragazza con il corpo pieno di voglie e un ragazzo i cui genitori fanno parte di una setta religiosa.

Esiste una versione alternativa, qualche volta cantata nelle esibizioni dal vivo, con l’ultima strofa rimpiazzata da un’altra strofa che parla di un ragazzo a cui la madre gettò via le tonsille dopo una tonsillectomia.

DEDICHE

Giovanna che non le esce mai

Arianna che è diventata un pezzo di fica eccezionale con delle tette stratosferiche (che purtroppo non le esce), comunque se questo è l’effetto dell’Australia, viva viva i canguri!

Sonja, la fica della classe, che mi fai complimenti

Gwen, la donna misteriosa, che probabilmente avremo qui ospite in radio primo poi

Mara, a cui mandiamo un fortissimo abbraccio e a cui dedichiamo questa canzone (“Learning to fly“)

Foo Fighters “Learn to Fly”

Learn to Fly è un singolo del gruppo musicale statunitense Foo Fighters, il primo estratto dal terzo album in studio There Is Nothing Left to Lose e pubblicato il 18 ottobre 1999

Video musicale

Il videoclip si svolge su un aereo, ed è una parodia del film L’aereo più pazzo del mondo.

Due meccanici di una compagnia aerea (interpretati dai Tenacious D) nascondono nella macchina del caffè una bustina con scritto «WORLD DOMINATION “EROTIC” Sleeping Powder», che causa allucinazioni e comportamenti strani in chiunque beva il caffè.

I componenti del gruppo, gli unici a bordo a non averlo bevuto, si trovano costretti a far atterrare l’aereo al posto dei piloti, impossibilitati a farlo.

Nel video, ogni componente del gruppo (Dave Grohl, Nate Mendel e Taylor Hawkins) interpreta sia sé stesso che altri ruoli.

Cover

Il 26 luglio 2015, mille musicisti italiani (350 chitarristi, 250 cantanti, 250 batteristi e 150 bassisti) si sono radunati a Cesena, presso il parco dell’ippodromo, suonando il brano simultaneamente.

L’evento, da record per il numero di persone coinvolte, ha avuto lo scopo principale di invitare i Foo Fighters a esibirsi dal vivo proprio nella sopracitata città.

Il video ufficiale dell’esecuzione del brano è divenuto subito virale su YouTube e il 31 luglio, attraverso i social network, Dave Grohl ha espresso la sua ammirazione, promettendo che il gruppo avrebbe accolto l’invito, promessa poi mantenuta il 3 novembre successivo con un concerto al Carisport di Cesena.

I Foo Fighters sono un gruppo musicale alternative rock statunitense fondato a Seattle nel 1994 dal musicista Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana.

Nato dopo lo scioglimento dei Nirvana successivo alla morte di Kurt Cobain, il gruppo deriva il proprio nome dal termine foo fighter, espressione usata per indicare, durante la seconda guerra mondiale, quegli strani avvistamenti aerei riferiti da alcuni piloti alleati, simili a quelli che generalmente vengono chiamati UFO.

Babylon Zoo “Spaceman”

“Spaceman” è una canzone del gruppo britannico dei Babylon Zoo.

La canzone è celebre per il suono estremamente distorto delle chitarre, e per la parte vocale resa molto robotica.

Il singolo conquista la vetta della classifica inglese il 21 gennaio 1996, vendendo 418,000 copie nella prima settima di pubblicazione.

All’epoca fu il singolo d’esordio di un artista ad avere il maggior numero di vendite in una settimana.

Inoltre il singolo arrivò in vetta a quasi tutte le classifiche dei paesi in cui è stato commercializzato.

Il singolo prese il posto del celebre brano Boombastic negli spot televisivi della Levi’s.

Katie Melua ha eseguito una versione acustica del brano durante un concerto, mentre il gruppo Kovenant ha registrato una cover nel loro album Animatronic.

Anche i Cinema Bizarre hanno registrato una cover della canzone nel 2008.

In Italia il pezzo è stato riarrangiato dal cantautore pugliese Caparezza, col suo brano “Vengo dalla luna”, avendo aggiunto solo un rap ed avendolo rallentato di circa 30 BPM.

Babylon Zoo è stato un gruppo di rock elettronico britannico (di Wolverhampton) attivo negli anni novanta, fondati da Jasbinder Mann (Dudley, 24 aprile 1971). È ricordata soprattutto la loro canzone Spaceman, resa celebre nel 1996 da un popolare spot della Levi’s.

Pantera “Floods”

Floods (in italiano Inondazioni) è una famosa canzone della band heavy metal Pantera.

Il brano è contenuto nell’album del 1996 The Great Southern Trendkill.

La traccia

La rivista Guitar World votò l’incredibile assolo di Dimebag Darrell contenuto in “Floods” come il quindicesimo di tutti i tempi.

L’assolo nacque originariamente come riff, per poi essere trasformato dal talentuoso Dime in un pezzo esempio di tecnica e velocità.

Generalmente, la canzone si diversifica notevolmente dalle altre composte dalla band texana.

Essa è infatti a tratti estremamente lenta e presenta un tono vocale (gli strumenti di Dimebag e Rex sono accordati in Do#, cioè di un tono e mezzo sotto il normale livello) cupo inedito per tale gruppo.

La base musicale non presenta infatti le solite potenti e rapide percussioni di Vinnie Paul, che qui si incentrano solo su un “calmo” accompagnamento, e la voce di Phil Anselmo è notevolmente cupa e rauca.

Lyrics

The lyrics of the song tell about acts committed by mankind such as rape, murder, and war, and contain themes of a plea to God to flood the earth in a fashion like that described in the biblical Book of Genesis.

Movida “Anni luce”

I Movida sono stati una Rock Band milanese, formatasi nel ’94 su iniziativa di Mario Riso (uno dei migliori batteristi italiani, ideatore del progetto Rezophonic) e di Gianluca Battaglion, ai quali si sono aggiunti poi Giovanni Frigo, Ivan Lodini e Alessandro Ranzani.

Il loro primo lavoro, “Contro Ogni Tempo“, è qualcosa di spettacolare.

E non è troppo inverosimile pensare che se fosse nato in altre longitudini probabilmente sarebbe ora considerato uno dei migliori dischi degli anni ’90.

Negrita “Io Sono”

Paradisi per illusi è il secondo album in studio del gruppo musicale italiano Negrita, pubblicato nel maggio 1995 dalla Black Out.

I Negrita sono un gruppo musicale rock italiano, formatosi all’inizio degli anni novanta a Capolona, in provincia di Arezzo.

Prendono il loro nome dal brano dei The Rolling Stones Hey! Negrita.

Afterhours “Ballata Per La Mia Piccola Iena”

Ballate per piccole iene, pubblicato nel 2005, è il settimo album del gruppo italiano Afterhours.

Il disco

L’album è coprodotto dal musicista statunitense Greg Dulli, ex leader degli Afghan Whigs, che ha anche registrato diverse parti dell’album e ha partecipato attivamente alla tournée relativa, e porta con sé atmosfere più cupe, ma non per questo prive di forza, rispetto agli album precedenti, più votati alla sperimentazione rock.

Pubblicato nel 2005, il disco ha superato il record del precedente Quello che non c’è, raggiungendo il secondo posto nelle classifiche di vendita; prima del tour negli Stati Uniti del 2006 è uscita una versione in inglese dell’album, Ballads for Little Hyenas, contenente un inedito.

L’album ha 4 copertine differenti che rappresentano le sagome dei componenti del gruppo con le loro compagne/mogli; le foto sono state oscurate su suggerimento di Manuel Agnelli.

La fotografia è stata curata da Guido Harari e da Thomas Berloffa.

Stile

In questo album vengono ripresi i temi del precedente Quello che non c’è, quali il senso di vuoto e di sconfitta, la rassegnazione, la malinconia, che avevano già rimpiazzato l’ironia e l’irriverenza dei primi lavori.

I testi sono ancora più espliciti, ancora più netti, ancora più crudi: “Ora che sei vera/sai la verità/siamo vivi per usarci” con queste parole (La sottile linea bianca) si apre l’album, e l’intento è chiaro.

C S I “A Tratti”

Il Consorzio Suonatori Indipendenti (o CSI) è stato un gruppo musicale italiano nato dalle ceneri dei CCCP Fedeli alla linea.

Gli album sono stati distribuiti dalla casa discografica fondata dai componenti del gruppo stesso, il Consorzio Produttori Indipendenti.

Dopo lo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 2002, alcuni ex-componenti dei C.S.I. sono confluiti nei PGR.

« In Ko de mondo c’è una netta rottura rispetto al passato: giusto in Celluloide accennavamo a dov’era andato a finire Jurij.

Lo scenario era cambiato: non più l’Impero Sovietico ma l’Europa e tutti i luoghi in cui finisce l’idea d’Europa.

Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra.

In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo.

Scritto così può anche voler dire k.o.del mondo: il mondo occidentale al tappeto. »

(Giovanni Lindo Ferretti)

Ko de mondo (1994) è il primo album del Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.) il gruppo nato dalle ceneri dei CCCP Fedeli alla linea.

Come recitano le note di copertina, è stato composto, concepito, arrangiato, suonato e registrato nei mesi di agosto e settembre 1993 nel manoir “Le Prajou” in Finistère, Bretagna.

Il nome è però una storpiatura di Codemondo, frazione di Reggio Emilia.

Sul viaggio dei CSI in Francia è stata realizzata anche una VHS (in seguito DVD) dal titolo Ko de mondo, immagini sul finire della Terra.

Alla realizzazione dell’album hanno contribuito Giovanni Lindo Ferretti (canto), Massimo Zamboni (chitarre armoniose, grattugie), Giorgio Canali (chitarre disturbate), Francesco Magnelli (magnellophoni), Gianni Maroccolo (basso elettrico), Alessandro Gerbi (percussioni), Pino Gulli (batteria), Corale Mistica dell’Appennino Tosco Emilano (cori, in realtà si tratta dei componenti della band), Ginevra Di Marco (voce in La lune du Prajou e Home sweet home) e Marco Parente (percussioni in Del mondo).

I testi sono di Giovanni Lindo Ferretti; le musiche di Massimo Zamboni, Francesco Magnelli e Gianni Maroccolo.

Prozac+ “Acida”

Prozac+ sono stati un gruppo musicale pop punk italiano, in attività dal 1995 al 2006.

Il nome del gruppo deriva dal marchio commerciale di un farmaco antidepressivo, la fluoxetina.

Storia

I Prozac+ si formano a Pordenone nel 1995.

Il nucleo originale del gruppo comprende Gian Maria Accusani, Eva Poles ed Elisabetta Imelio a cui si aggiungono, di volta in volta, altri musicisti per le esibizioni dal vivo.

Nell’estate, dopo soli tre concerti, il gruppo viene ingaggiato dalla Vox Pop, all’epoca una delle più importanti etichette indipendenti italiane.

Gian Maria “GM” Accusani, chitarrista, voce e compositore di tutte le canzoni del gruppo, aveva già avuto alcune esperienze nell’ambito della musica alternativa nel progetto Great Complotto suonando nei Futuritmi con il musicista e fumettista Davide Toffolo, successivamente leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Nel 1996 esce il primo album Testa plastica, dal quale vengono tratti i singoli promozionali Legami / Niki e Pastiglie.

Nonostante le buone critiche ottenute, il disco non ottenne un grande successo commerciale anche a causa di problemi con la distribuzione.

I Prozac+ iniziarono comunque un lungo tour promozionale di circa 200 concerti, che si conclude nell’estate del 1997.

Sempre nel 1997 esce la ristampa di Testa plastica, contenente la cover della canzone dei Violent Femmes Gone Daddy Gone.

Con la chiusura della Vox Pop, nel settembre del 1997, il gruppo entra sotto l’egida dell’etichetta EMI Music, che acquisisce il catalogo e i contratti Vox Pop, e ha l’occasione di fare da spalla agli U2 nelle due tappe italiane del loro PopMart Tour, a Roma e Reggio Emilia.

Il successo per il gruppo arriva comunque nel 1998 con l’uscita del secondo album Acido Acida e con il singolo Acida, che grazie al suo stile punk rock diventò un vero e proprio tormentone, trasmesso più volte dalle radio e dalle TV musicali.

L’album vende oltre 175.000 copie e il suo successo viene confermato dagli altri due singoli Colla e GM.

Metallica “Until It Sleeps”

Until It Sleeps è un singolo del gruppo musicale statunitense Metallica, il primo estratto dal sesto album in studio Load e pubblicato il 21 maggio 1996.

La canzone

Composta da James Hetfield e Lars Ulrich, ebbe successo notevole in radio e fu una delle prime a segnare la svolta sonora del gruppo alla fine degli anni novanta in quanto il brano presenta influenze hard rock, blues ed alternative rock.

Il testo della canzone parla del cancro e di come abbia condotto alla morte la madre di Hetfield.

Date le convinzioni religiose della famiglia, non ricevette alcun trattamento medico.

Entrambi erano convinti che la fede l’avrebbe guarita, ma invano.

Il disco

Prodotto da Bob Rock, venne pubblicato a cinque anni di distanza dall’uscita dell’omonimo album e presenta uno stile musicale distante dal thrash metal e tendente a uno stile heavy metal di stampo classico.

Da allora cambiò radicalmente anche la loro iconografia, con il taglio dei capelli e l’uso di abiti più stradaioli.

Le 14 tracce sono rifacimenti di demo composti da Lars Ulrich e James Hetfield, nel loro studio di registrazione “The Dungeon”.

Nella primavera del 1995 realizzarono circa 30 demo ai “Plant Studios”.

Anche i testi si discostano dalle strutture tipiche degli anni ottanta.

Inoltre, al posto dei riff in staccato, Hetfield e Kirk Hammett usano giri di chitarra più vicini al blues.

Ulrich si è anche avvalso di un drumming più tradizionale, abbandonando gli attacchi veloci di doppia cassa dei lavori precedenti.

I testi, scritti per la maggior parte da Hetfield, sono più introspettivi e rivolti alla sua sfera personale.

Until It Sleeps, il singolo di lancio, parla della lotta persa tra sua madre e il cancro, mentre Mama Said è dedicata alla morte della madre di Hetfield.

Tutto ciò segnò un allontanamento dalle tematiche presenti negli album precedenti come .

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And Justice for All o Master of Puppets.

Björk “Army Of Me”

Army of Me è una canzone della cantante islandese Björk ed il primo singolo tratto dall’album Post. (1995)

Video musicale

Nel video musicale, diretto da Michel Gondry, la cantante guida un enorme camion, c’è un gorilla dentista ed una bomba in una galleria d’arte sveglia un fidanzato morto.

Il video è particolare anche per l’utilizzo della tecnica del bullet time ed è il primo video ad usare tale tecnica, resa poi famosa dal film Matrix.

Army of Me” is a song by Icelandic recording artist Björk.

It was released on April 21, 1995 by One Little Indian as the lead single from her 1995 solo album Post.

The song was written and produced by Björk and Graham Massey, who helped her in producing and writing the majority of her third album.

“Army of Me” was a commercial success, and the first single from Björk to enter in the top 10 of the UK Singles Chart.

Lyrically, the song was inspired by the damaging behavior of Björk’s brother, and in the lyrics she tells him to stand up and to regain control of his life.

The song was well received by music critics, who noted its darkness and praised Björk’s energy.

Björk premiered the song on some gigs during the Debut Tour before the release of the album.

She performed it in a series of TV appearances, and notably, for the first time on Top of the Pops with Skunk Anansie.

Additionally, the song was performed on every date of the Post Tour.

The song was featured on Björk’s compilation album, Greatest Hits (2002).

Korn “Twist”

Life Is Peachy is the second studio album by the American nu metal band Korn, released on October 15, 1996 through both Immortal Records and Epic Records.

After the release of Korn’s 1994 self-titled debut album, the band asked Ross Robinson to produce and went back to Indigo Ranch to record.

Life Is Peachy features such themes as drugs, social encounters, sex, and revenge.

The album’s cover art was designed by Martin Riedl and its name is credited to Korn’s bassist Reginald “Fieldy” Arvizu.

Life Is Peachy was certified gold on January 8, 1997 and was later certified platinum on December 9, 1997.

Following the success of Korn’s 1994 self-titled debut album, Life Is Peachy was certified double platinum on November 10, 1999.

Life Is Peachy debuted and peaked at number three on the Billboard 200 and peaked at number one in New Zealand.

In its first week of being released, the album sold 106,000 copies.

Critical reception for Life Is Peachy was mainly mixed, with critics praising the album’s songwriting and sound quality.

Before the release of Life Is Peachy, Korn toured with many bands.

Initially, Korn joined the Sick of It All Tour.

Following the Sick of It All Tour, Korn joined the Danzig 4 Tour.

Korn also toured with Megadeth, Fear Factory, and Flotsam and Jetsam.

After the release of Life Is Peachy, Korn toured solo, and headlined and often sold out shows.

Korn also toured in the Lollapalooza summer tour.

Writing and recording

Writing for the band’s second album started immediately after touring their self-titled debut.

Guitarist Munky described the writing process as, “we didn’t write nothin’ for two years then we had creativity build up, like blue balls of creativity.

” Doug Small, author of The Story of Korn (ISBN 0825618045), said that “the band’s songwriting method — a sort of collective building process wherein four instrumentalists, with the input of Jonathan [Davis], develop each other’s ideas until they’ve created a monster — is truly a group effort.

” The album’s lyrics — for the most part — were primarily written by lead singer Jonathan Davis.

Drummer David Silveria told Modern Drummer, “somebody will start playing something and the rest of us will work around it and see where it goes.

After playing at a few gigs with Deftones in California, United States, Korn went back to the studio to start recording Life Is Peachy in April 1996.

Korn asked Ross Robinson to produce, and wanted to begin recording at Indigo Ranch, mostly because their first album had been recorded there and was a success.

The quick process was accompanied by drinking and partying.

When Davis recorded, he preferred several other people be in the recording studio with him.

Jason Arnopp, author of Slipknot: Inside the Sickness, Behind the Masks (ISBN 0091879337), along with Doug Small, insisted the album was rushed when it was put together.

Silveria explained, “We went in really fresh, and we wanted to get it done quickly to capture that moment.

So it was probably about sixty percent knowing what I was going to play and forty percent just playing whatever came to mind at that moment, It ended up really good, and it has a kind of energy I probably wouldn’t have gotten if I’d worked everything out beforehand.

” Korn’s bassist Reginald “Fieldy” Arvizu said, “We wanted that same energy and inspiration we found up in the Malibu Hills.

Jonathan Davis said regarding the writing of the album “Right after we got done touring with Ozzy Osbourne, Ross [Robinson] hooked up with us.

We went into a rehearsal studio and started writing.

It was faster and thrashier.

It was us reacting the vibe that we had to hurry up and get this done.

We thought, “Let’s do something great, but let’s not take a year on it.

” While James “Munky” Shaffer collaborated “Some of the songs and riffs from the first record had been lingering around for years.

When it was time to write Life Is Peachy, we went back into the rehearsal studio and we wanted to take the elements that the fans liked and we liked about Korn and elaborate on some of those like Jonathan freaking out.

“Twist” came to life.

There was that dissonant guitar playing.

There was more of a punk rock feel and attitude that the band had.

I think a lot of that came from touring so much and the energy of the crowds.

We wanted to create a really angry album.

Korn “Chi”

Tool “Stinkfist”

Stinkfist è un brano musicale facente parte del secondo album in studio dei Tool, Ænima.

Il brano, composto dai quattro membri della band (Keenan, Jones, Carey, Chancellor), è stato il primo singolo pubblicato per promuovere questo LP e per il quale è stato realizzato anche un video.

A causa del suo nome e dell’argomento della canzone, le TV e le radio ne hanno abbreviato e modificato le liriche.

Testo e sua interpretazione

Durante un’intervista, il cantante della band, Maynard James Keenan, dichiarò che il titolo alla brano fu dato dopo che un amico del batterista Danny Carey, disse che “aveva paura di sporcarsi le mani”.

Aggiunse inoltre che la canzone riguardava il fisting ma, “se la osservi veramente, e ci osservi sul serio, considerando chi siamo, capirai che andiamo lievemente più a fondo di alcune canzoni fallite riguardo al fisting”.

Ænima è il secondo album discografico in studio del gruppo musicale statunitense Tool, pubblicato il 1º ottobre 1996.

Note

Ænima contiene una dedica al comico statunitense Bill Hicks, morto nel 1994, proclamandolo Another Dead Hero.

Il pezzo finale dell’album, Third Eye, contiene alcuni spezzoni di Hicks (compreso Drugs have done good things for us).

I Tool utilizzano anche parte del lavoro dello psicologo svizzero Carl Gustav Jung.

Infatti il titolo Ænima è la combinazione delle parole anima (termine spesso usato da Jung) ed enema (clistere).

In questo modo creano un nuovo modo per indicare la catarsi: pulizia dell’anima.

System Of A Down “Toxicity”

Toxicity è il secondo album in studio del gruppo musicale statunitense System of a Down, pubblicato il 4 settembre 2001 dalla American Recordings.

L’album debuttò alla prima posizione negli Stati Uniti d’America, vendendo 220.000 copie; al 2010 ha venduto circa 12 milioni di copie nel mondo.

Il disco

Toxicity ricevette una nutrita schiera di recensioni positive da parte della critica specializzata e riscosse anche un ottimo successo di pubblico.

L’album espande il lavoro di impegno politico e ricerca musicale iniziato con l’album precedente, mantenendo i riff estremi e i ritmi particolari, ma aggiungendo anche un senso di melodia in alcuni pezzi, facendoli risultare un po’ più accessibili ad un pubblico più vasto.

È distinguibile anche una forte componente di world music.

Il brano ATWA è un riferimento all’omonimo movimento fondato dal criminale Charles Manson e ad alcuni omicidi da lui commessi.

Nell’album inoltre è presente una traccia fantasma conosciuta come Arto, curata dal musicista armeno Arto Tunçboyacıyan, dove il gruppo interpreta con sonorità puramente tribali un inno della chiesa armena intitolato “Der Voghormya” (“Dio abbi pietà”).

“Toxicity” is a single by Armenian-American alternative metal band System of a Down, released in 2002.

It was originally released on the album of the same name.

The writing credit for the song is Malakian/Odadjian/Tankian.

It is known for its dynamic chorus, aggressive vocals, and prominent drum beat.

The song is predominately in triple meter, alternating between 6/4, 12/8 and 4/4 time.

The guitar during the verse plays in 6/4 using a 2+2+2 phrasing while the heavy part (“somewhere between the sacred silence and sleep”) makes use of a hemiola with the guitar switching to a 3+3+3+3 pattern while the drums remain in compound duple meter until the bridge.

The song was ranked number 14 on VH1’s 40 Greatest Metal Songs, and was called a nu metal classic by Stylus Magazine.